Montelibretti
RM - Montelibretti 02Il centro abitato di Montelibretti si è costituito a partire dal nucleo storico dove sono ubicati il suggestivo Palazzo Barberini del XVII secolo, d’impianto quadrato con torri cilindriche, e la Chiesa Parrocchiale San Nicola da Bari, intitolata al Santo patrono del paese, costruita nel 1535 e ristrutturata nel 1773.
Poco distante dal centro abitato, si trova l’importante necropoli di Colle del Forno, rinvenuta nei primi anni del 1970, con reperti conservati in parte anche nel Museo Nazionale di Copenaghen. Gli scavi hanno portato alla luce una serie di tombe (circa 18) a camera sotterranea, con dromos di accesso e loculi alle pareti, dove sono stati rinvenuti integri i corredi “principeschi” dei guerrieri che lì furono sepolti.
RM - Montorio Romano 11
Montorio Romano
Situato su un poggio dei Monti Sabini posto tra il Tevere e il Turano, domina a sud la valle Tiberina e a nord la vallata che giunge fino al Monte Terminillo.

Il paese può essere idealmente distinto in tre zone: il nucleo più antico, costituito dal Palazzo baronale e dalla sua corte, chiamato “Montaterra“; il caratteristico borgo arroccato intorno al palazzo “u buriu”; e la parte nuova che si estende sulla collina antistante sino ai piedi del Monte Calvario.

RM - Moricone borgo 08

Moricone
Moricone sorge su un’altura alle pendici nord-occidentali della porzione sabina dei Monti Lucretili e domina l’ampia discesa che degrada verso la valle del Tevere.

La leggenda vuole che proprio in queste zone, Romolo, il mitico fondatore di Roma, organizzò il famoso ratto delle Sabine. L’abitato è costituito da una parte tipicamente medioevale con casette a schiera, archetti e viuzze tortuose nella cui pavimentazione sussistono numerosi tratti di selciato e da una parte più moderna sviluppatasi in epoca successiva.
Il borgo è dominato dal castello detto la Rocca, edificato sul punto più alto del Monte Morrecone probabilmente nell’XI secolo.

RM - Nerola 02Nerola
Si ritiene che si erga laddove fin dall’età preromana sorgeva Regillo, località militarmente strategica per via della sua vicinanza alla via Salaria e che diede i natali ad Atta Clauso, capostipite della gens Claudia, da cui discende Nerone. Il borgo medievale è arroccato intorno ad un imponente castello fortificato e conserva nella struttura i caratteri e le disposizioni proprie del Medioevo: sono ancora visibili gli avanzi della cerchia di mura, rafforzate a regolare distanza da torri, in gran parte tra le case del paese ad esse addossate e che racchiudono il centro storico dell’abitato.

Palombara SabinaRM - Palombara Sabina 02
Posta su un colle, ai piedi del monte Gennaro, al centro della Sabina meridionale, è contornata da estensioni di ulivi e ciliegi. Le sue origini sono antichissime, tuttavia le prime notizie certe risalgono al Medioevo. La struttura urbana di questo borgo, che si sviluppa secondo un tipico impianto medievale a spirale, attraversato da vie strette e tortuose, è dominata dall’alta torre di guardia del Castello Savelli. Il primitivo castello, di forma quadrangolare, sorge su resti di un preesistente palatium. Ai Savelli si devono le grandi opere di trasformazione e fortificazione. Fra le chiese dell’antico borgo, merita una visita particolare la parrocchia di S. Biagio, patrono di Palombara, che fu edificata prima dell’anno Mille. Poco distante dal centro abitato di Palombara, a circa due chilometri, si trova la basilica di S. Giovanni in Argentella, costruita in epoca altomedioevale dai monaci benedettini.

Cantalupo in Sabina
RI - Cantalupo 03Sorge su un territorio collinare che conserva ancora gelosamente la sua bellezza antica. Molti sono i resti di ville di epoca romana, sparsi sul suolo di Cantalupo. Su questi resti, subito dopo la caduta dell’impero romano, sorsero due piccolissimi centri appellati Pagi e Vici. Tra l’VIII e il IX secolo gli abitanti di questi due frazioni si ritirarono sul punto più alto del territorio, originando così il Castrum Cantalupi. Una visita al borgo permette di ammirare pregevoli monumenti della sua storia passata come il Palazzo Camuccini, la Porta Maggiore, la porta principale del paese, e le chiese di San Biagio, di Sant’Adamo o la maestosa Chiesa di Santa Maria SS Assunta in cielo. Buon punto di partenza per escursioni sulle due vette più elevate della Sabina: Monte Pizzuto e Monte Tancia.

RI - Castelnuovo di Farfa 06Castelnuovo di Farfa
Borgo di origine medievale che sorge su un poggio, in una delle zone più belle e suggestive della Sabina, tra il fiume Farfa ed il torrente Riana. Famoso per l’eccellenza dell’olio che produce, ospita anche il Museo dell’Olio della Sabina. Il centro storico di Castelnuovo, costituito dall’antico borgo, si presenta ancora intatto e ricco di atmosfera: all’interno è possibile ammirare i più antichi palazzi del paese. Ad appena 2 km in linea d’aria si staglia tra il verde l’Abbazia di Farfa, meta culturale ed artistica di primaria rilevanza.

Collevecchio
RI - Collevecchio 03La fondazione del borgo, allora chiamato Colavetus, è riconducibile al 1253; fu feudo degli Orsini fino al 1594, anno della morte di Valerio Orsini, abate di Fossanova e ultimo signore di Collevecchio.
Paese di origine medioevale, conserva tracce del suo passato nell’assetto urbanistico, nelle chiese, tra cui la Collegiata dell’Assunta della fine del XII sec., con la torre campanaria romanica caratterizzata da un doppio ordine di bifore, e in alcuni palazzi nobiliari che nel corso dei secoli hanno ospitato uomini illustri e personaggi politici: tra questi Palazzo Coperchi e Palazzo Menechini del XVI secolo, realizzato su disegno dell’architetto Vignola.

Fara in Sabina
RI - Fara Sabina 10La storia del paese di Fara è strettamente collegata con quella dell’Abbazia di Farfa, fondata nel VI sec. Il centro religioso divenne in poco tempo uno dei maggiori poli culturali e politici del Medioevo nella Sabina.
Vi soggiornò anche Carlo Magno durante il suo viaggio a Roma per ricevere l’investitura imperiale dal Papa.
Conquistata e gravemente danneggiata nell’898 dai Saraceni, nell’XI secolo con la riforma cluniacense, divenne la sede di uno dei più importanti scriptorium che produsse molti codici miniati con minuscola romana detta “farfense”. L’antico borgo, con insediamenti risalenti al paleolitico medio, all’età del bronzo e del ferro, racchiude la quattrocentesca Chiesa di S. Antonino, il castello probabilmente edificato prima del 1006 e un interessante Museo Civico.

Magliano Sabina
RI - Magliano Sabina 10Magliano, sul confine tra Lazio e Umbria, è la porta d’ingresso della Sabina. Terra di olio extravergine di oliva DOP e vino DOC, è un vero paradiso nel verde delle colline per chi cerca buon cibo, prodotti tradizionali, arte e cultura.

Da visitare: la Cattedrale dei Sabini con impianto a tre navate, la chiesa dedicata a San Pietro, del XII sec. che ricorda l’architettura duecentesca dell’abitato, mentre l’interno è tipicamente romanico, e il Museo civico archeologico, oltre a Palazzo Gori, che conserva uno dei primi esempi di scrittura dei Sabini, popolo protagonista delle origini leggendarie di Roma.

Monteleone SabinoRI - Monteleone 01
Agli albori dell’XI secolo, sulle rovine del preesistente insediamento romano, Trebula Mutuesca, sorse il borgo medievale di Monteleone in cui, tutt’oggi, sono visibili la cinta muraria e le torri, in parte riutilizzate come abitazioni. Il borgo medievale conserva incastonati nei caratteristici vicoli fregi, capitelli ed epigrafi di epoca romana, e molti monumenti di pregio, tra cui Palazzo Lancelotti (Gamberi), costruito nel 1486, che ingloba la porta d’accesso secondaria, denominata Porta Pica. Uno degli edifici religiosi più importanti della Sabina è la chiesa di Santa Vittoria, ad un chilometro dal paese, costruita nei primi del 1100 su antichissime catacombe di epoca romana. Interessante è anche il Museo Antiquarium dedicato ai reperti provenienti dal sito di Trebula Mutuesca.

Montopoli di Sabina
RI - Montopoli 06Il suo nome sembra derivare da Mons Pollionis, trasformatosi in seguito in Mons Operis, proprio per la ricchezza della sua terra. Dopo la caduta dell’impero romano, intorno all’anno mille, passò sotto il dominio dell’Abbazia di Farfa.
Negli anni conobbe varie signorie tra cui la famiglia degli Orsini cui si deve la costruzione del palazzo baronale all’interno del borgo medievale e del santuario francescano di S. Maria degli Angeli. Si entra nel paese attraverso la rinascimentale Porta Romana, appartenente all’originaria cinta muraria, e si arriva nella piazza triangolare del Comune, con al centro una fontana di forma ottagonale con teste di leone.
Di rilievo anche la Torre Ugonesca, fatta costruire nell’anno mille dall’Abate Ugo I, che domina su tutta la vallata.

RI - Poggio Mirteto 06Poggio Mirteto
Entrando a Poggio Mirteto attraverso Porta Farnese, fatta costruire nel 1573 dal cardinale, Alessandro Farnese, si arriva alla piazza principale del paese, dalla caratteristica forma oblunga, dove si affaccia la Cattedrale dell’Assunta. Sulla piazza svetta la chiesa di S. Rocco eretta nella seconda metà del XVI secolo, in asse con Porta Farnese. Tra le più antiche è la Chiesa di S. Paolo, del XIII secolo, che fa parte del tessuto urbano originario della cittadina, decorata con affreschi, tra cui un notevole Trionfo della Morte. Attraversando i caratteristici vicoli, racchiusi nel circuito murario del Trecento, si arriva all’attuale Palazzo Vescovile nato sui resti della primitiva rocca di Poggio Mirteto.

Poggio MoianoRI - Poggio Moiano 04
L’antichissimo “Loco Moiano”, di origini romane, divenuto comune sin dal 1344, è situato a 502 mt s.l.m, sulla strada licinese che collega la Salaria e la Tiburtina Valeria, dove sorgeva la stazione di cambio per i cavalli chiamata Osteria Nuova, dal latino Mansio ad Novas, ad un solo giorno di marcia dalla capitale.
L’attuale Poggio Moiano molto probabilmente sorse sulle rovine dell’antica Suna nell’anno 1037, ma la prima data certa per la nascita di questo paese è il 1083, quando il Conte Teudino, originario di questi luoghi, donò alcune terre all’Abbazia di Farfa.

Poggio Nativo
L’origine medievale di Poggio Nativo è leggibile nel suo caratteristico impianto urbano a spina di pesce, con tortuosi vicoli ricchi di edifici nobiliari. Il sito più importante del paese è il castello, le cui origini si collocano intorno all’anno Mille. Nel centro del paese la chiesa della SS. Annunziata sorge sui resti di un’antichissima cappella dedicata alla Beata Vergine Maria, consacrata da Papa San Silvestro I nella prima metà del IV secolo d.C. di cui rimangono oggi il portale e il fonte battesimale. Poco distante dal centro abitato si trova il complesso monastico di S. Paolo, edificato nel XIII secolo, voluto dall’Abbazia di Farfa, dove furono ospitate fino al 1460 le monache benedettine e dal 1471 i francescani.

Scandriglia
RI - Scandriglia 11La struttura urbana ad anelli concentrici e le facciate dei palazzi principali, come Palazzo Cerè, un elegante edificio che ospitò gli Anguillara e gli Orsini, denotano, ancora oggi, l’aspetto medievale di Scandriglia. Nel punto più alto del paese una corte contornata da palazzi indica il luogo dove sorgeva l’antica rocca. Poco distante dal centro abitato, si trova il piccolo borgo di Ponticelli, risalente al 1052, con il santuario e il convento di S. Maria delle Grazie. Questa chiesa, con copertura a capriate, fu fatta costruire, per grazia ricevuta, dagli Orsini che furono i proprietari del castello di Ponticelli dal XV al XVII sec.

StimiglianoRI - Stimigliano 03
Sorge sulla sommità di una collina, sulle sponde settentrionali del Tevere: a ovest il Monte Soratte, a est i Monti Sabini e al di là del Tevere il paese di Ponzano Romano formano la cornice naturale del piccolo paese di Stimigliano. Il nucleo originario è nella parte più alta della collina.
Tra i monumenti di grande interesse è Palazzo Orsini, abbellito e ampliato da Enrico Orsini. Vi si accede da uno splendido portale bugnato, mentre le sale sono affrescate dagli Zuccari e dai loro aiutanti. Molto ricca di decorazioni è anche la cappella di famiglia dedicata a San Giuseppe, nel cortile delle armi.

RI - Torri 02Torri in Sabina
I primi cenni di Torri in epoca medievale risalgono al 747, quando nel Regesto (Registro) di Farfa compare la donazione all’Abbazia di un Casalis Turris; questa donazione è confermata nei secoli successivi fino al 1084.
Risale invece al 1298 l’attestazione dell’esistenza di un castello, che risulta essere di proprietà della Santa Sede nel 1364. In seguito Torri figura tra i possedimenti degli Orsini, prima di rientrare nei possedimenti della Santa Sede. Dopo l’unità d’Italia, il comune fu assegnato dapprima alla provincia di Perugia, nel 1923 alla provincia di Roma e infine dal 1927 entrò a far parte della nuova provincia di Rieti.

Pubblicità