Cisterna di Latina, posta sulla Via Appia, la città conobbe sviluppo e splendore sotto il dominio della Famiglia Caetani che ne ampliò il territorio fino al Lago di Fogliano. Grazie alla sua felice posizione ai margini della zona malarica ed al suo collegamento con la “Direttissima” ferroviaria Roma-Napoli, divenne centro direzionale della Bonifica dell’Agro Pontino. Nel 1944, nel corso dello sbarco alleato ad Anzio, subì la pressoché totale distruzione e la scomparsa della città vecchia.
I punti focali della città sono il cinquecentesco Palazzo Caetani, con diversi affreschi di Federico e Taddeo Zuccari e le magnifiche grotte, la fontana Biondi dedicata al trionfo sulla malaria e la Chiesa di S. Maria Assunta. Ma il fiore all’occhiello della città è rappresentato dal Giardino di Ninfa, a circa 15 km dal centro urbano.
Cori, di origini antichissime, fondata prima di Roma, sorge su di un piccolo colle conico (398 m.) davanti a Monte Lupone (1.378 m.). La cittadina presenta ancora ben conservato il caratteristico tessuto urbano medievale, con stradine, scalinate, portici e gradinate. Poderose mura ciclopiche di varie epoche accompagnano l’abitato dalla zona di Cori a Valle fino a Cori a Monte. Di epoca romana sono il Tempio tetrastilo dorico dedicato a Ercole, i resti del tempio corinzio di Castore e Polluce, il cosiddetto Pozzo Dorico e l’intatto Ponte della Catena all’ingresso del paese.
Numerosi gli edifici pubblici e religiosi ancora visibili nel paese, la maggior parte dei quali risalenti al XII-XIII secolo: le chiese di S. Maria della Pietà, edificata sul tempio dedicato alla dea Fortuna, di S. Oliva, con il complesso monumentale sede del Museo della città e del territorio, la Cappella dell’Annunziata, con gli splendidi affreschi, le chiese di S. Francesco con l’annesso convento, e dei SS. Pietro e Paolo; le porte costruite su strutture romane, che dividono il paese in tre rioni e, sul Monte della Ginestra, il Santuario della Madonna del Soccorso.
Norma, balcone aperto sulla pianura, è un piccolo gioiello incastonato su uno sperone – la “rave” – che si alza a picco per oltre 400 metri. La storia di questa città nasce dalla vicina Norba, la “città di pietra”, la cui fondazione si fa risalire al periodo delle invasioni volsche. Nell’area archeologica, racchiusa da imponenti mura poligonali, sono ancora identificabili resti di strade, terrazzamenti, templi ed edifici pubblici e privati. La storia di Norba è raccontata all’interno del Museo Archeologico Virtuale attraverso reperti, plastici, ricostruzioni video con postazioni interattive.
Tra le principali emergenze del centro medioevale, sono da ricordare il Palazzo Baronale, la Collegiata della SS.ma Annunziata, il Santuario della Madonna del Rifugio e il Santuario di S. Michele Arcangelo detto anche di S. Angelo in Monte Mirteto.
Domina il borgo di Sermoneta, la Pianura pontina fino al mare e delinea da lontano il profilo della cittadina medievale, la mole del Castello Caetani, costruito dagli Annibaldi, signori di Sermoneta a partire dal 1264.
Ma furono i Caetani – la famiglia di Bonifacio VIII, il Papa del ‘gran rifiuto’ di Celestino V, del primo Giubileo nel 1300 ma anche dello ‘schiaffo’ di Anagni – a renderlo un vero maniero, ampliandolo, arricchendolo con la grande sala dei Baroni, con le belle bifore dei prospetti, con affreschi e con le mura merlate.
Sezze, situata su una collina che domina la Pianura Pontina, è separata dalle colline sermonetane da una piccola valle percorsa dal torrente Brivolco, sui cui fianchi si apre una fessura rossastra chiamata Riparo Roberto, sulle cui pareti sono visibili figure schematiche di età preistorica.
Di origine volsca, l’antica Setia passò sotto il dominio romano; i resti delle mura poligonali, di strade e di templi sono ancora visibili in diversi punti del paese il cui nucleo di origine medievale si sviluppa avvolgendosi all’antica arce latina (castrum durum).
Tra i monumenti più insigni: la Cattedrale di S. Maria, la chiesa di S. Pietro, un sistema di difesa con cinque torri, cui si aggiungono le torri di campagna con i resti del castello di Trevi, le chiese di S. Maria delle Grazie, di S. Bartolomeo, di S. Lucia e i Palazzi del Vescovado. L’Antiquarium comunale conserva reperti archeologici che documentano la presenza dell’uomo fin dalla fase finale del paleolitico.
Il nucleo storico medievale di Priverno è disposto a corona intorno al fulcro del colle, che si articola attorno alla piazza dove sorgono la Cattedrale di S. Maria, dove è conservato il teschio che si ritiene essere di S. Tommaso d’Aquino, ed il Comune.
Altre opere monumentali di pregio artistico sono Palazzo Antonelli, parte delle mura difensive con le porte di accesso, palazzi e case-torri inglobati nel tessuto urbano e torri esterne.
Nell’ex Palazzo Vescovile è stato collocato il nuovo Museo Archeologico.
A pochi chilometri da Priverno, in direzione sud della S.S.609, sorge il caratteristico Borgo di Fossanova con l’omonima Abbazia, primo esempio di architettura gotico-cistercense in Italia e capolavoro assoluto. Il Borgo è stato insignito della Bandiera Arancione 2015.
Terracina, porta meridionale dell’Agro pontino, è uno dei principali centri turistici del Lazio, sia per la sua posizione marittima, sia per il patrimonio culturale.
La sintesi visiva della sua storia si coglie nell’attuale Piazza del Municipio: tratti dell’Appia romana, il Foro Emiliano, tracce del teatro romano ed il Capitolium. Il Medioevo è invece rappresentato dalla Cattedrale, di S. Cesareo, dal Palazzo Venditti, dalla Torre dei Rosa (oggi sede del Museo Civico) e dal Castello Frangipane. Sempre all’interno della città antica si trovano le chiese del Purgatorio e di S. Giovanni e a breve distanza, i settecenteschi Palazzo Braschi e Palazzo della Bonifica. La parte moderna della città è infine rappresentata dal Municipio.
Dalla stessa piazza si coglie anche la vista dei due simboli di Terracina: il mare ed il Tempio di Giove Anxur, parte di un complesso monumentale che costituiva l’acropoli, posto sul Monte S. Angelo, da cui si gode una vista mozzafiato che abbraccia il golfo e le isole pontine.
Sullo sperone di Monte Orlando sorge Gaeta, repubblica marinara e luogo di villeggiatura già ai tempi degli antichi Romani. La trama urbana della Gaeta antica è tipicamente medievale e si articola tutt’attorno al maestoso Castello Angioino-Aragonese formando il quartiere S.Erasmo. A breve distanza dal quartiere si trova il Santuario della SS.ma Trinità posto sul Monte Orlando, area protetta all’interno del Parco Regionale della Riviera di Ulisse, che domina un tratto di mare dichiarato Oasi Blu. Nell’area del Santuario non si può trascurare di vedere la Grotta del Turco e la fenditura nella roccia, detta Montagna Spaccata, entrambi legati alla religiosità cristiana. Da otto anni la città ospita la Fiera Internazionale dell’Economia del Mare denominata Yacht Med Festival.
Formia, nel cuore del Golfo di Gaeta, è un centro balneare di antichissime tradizioni, luogo prediletto della borghesia antico romana che vi ha lasciato resti di decine di ville ed anche tombe, la più illustre delle quali è quella attribuita a Cicerone, che fu qui ucciso e che qui ha anche il suo monumento funebre. La storia di Formia (dal greco “hormiai” ossia “approdo”) è una tra le più antiche delle città del sud pontino: secondo la leggenda, Ulisse vi approdò con la sua flotta, ma fu l’unico che riuscì a salvare la propria nave a causa della presenza sul territorio di antichi giganti cannibali, i Lestrigoni. Formia è ricca di vestigia: il quartiere medievale di Castellone, nucleo originario sorto su un’arca pre-romana; il quartiere marinaro e commerciale di Mola costruito su preesistenze romane, con la grande torre medievale; il porticciolo romano di Giànola, e quello romanico e borbonico di Caposele, il Cisternone Romano, la fontana romana ai bordi della Via Appia, i resti dell’acquedotto e del teatro romano, i criptoportici della villa comunale.
Minturno deve i suoi natali e le sue origini alle popolazioni preromane che popolarono la zona e che qualcuno fa risalire addirittura alle conquiste greche dell’Italia del sud. Il litorale di Marina di Minturno è al limite estremo del Lazio ai confini con la regione Campania ed è caratterizzato da due lunghe spiagge delimitate da due promontori, Monte d’Oro da una parte e Monte d’Argento dall’altra.